F.A.Q.
Una sezione con domande e risposte sulla Ta.Ri.- tassa rifiuti
Le domande sono suddivise in categorie. Clicca sulla domanda di tuo interesse per leggere la risposta.
Chi deve pagare la TARI?
Ha l’obbligo di pagare la TARI chiunque occupi immobili o aree scoperte che possono produrre rifiuti urbani. L’obbligo nasce perché si producono rifiuti, non importa se si è inquilino in affitto o proprietario dell’immobile.
Il Parlamento che ha approvato la Legge che istituisce la TARI (n.147 del 27/12/2013) ha voluto legare esplicitamente l’obbligo del pagamento alla potenzialità (“suscettibilità”) dell’immobile a produrre rifiuti, prescindendo dall’uso effettivo e quindi anche dall’effettivo utilizzo del servizio pubblico.
Cosa significa “suscettibilità” a produrre rifiuti?
Tutti gli edifici, essendo al servizio delle persone che li usano, possono produrre rifiuti, almeno potenzialmente. La legge per questo prevede alcuni casi nei quali la TARI non si applica.
• Unità immobiliari domestiche chiuse, inutilizzate e prive di qualsiasi allacciamento ai pubblici servizi (da documentare adeguatamente, e non vale per le pertinenze), e solo per il periodo nel quale si verificano le condizioni indicate.
• Unità immobiliari non domestiche chiuse, inutilizzate e prive di qualsiasi allacciamento ai pubblici servizi (da documentare adeguatamente), e solo per il periodo nel quale si verificano le condizioni indicate.
• Unità immobiliari per le quali sono state rilasciate licenze, concessioni o autorizzazioni per restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia e solo per il periodo di validità del permesso e purché non utilizzate.
• Fabbricati danneggiati, non agibili e non abitabili (da documentare adeguatamente).
• Aree non utilizzate, né utilizzabili, perché impraticabili o escluse dall’uso.
Chi decide la TARI?
La TARI è stata introdotta con la Legge n.147 del 27/12/2013.
L’applicazione della Legge è stabilita sulla base del Regolamento Comunale, che il Cittadino può trovare nel sito del proprio Comune di riferimento.
In quali casi non si paga la TARI?
Sono esclusi (comma 641) dal pagamento:
• aree non operative scoperte che siano pertinenze di o accessorie a locali tassabili
• aree comuni condominiali che non siano detenute in via esclusiva (art.1117 del Codice Civile)
• aree di lavoro nelle quali si formano in via continuativa e prevalente rifiuti speciali, cioè quelli provenienti dalle industrie, lavorazioni edili, dal trattamento di acque nere o dal settore sanitario. Infatti questi rifiuti devono essere smaltiti dal produttore (comma 649).
Chi può pagare la TARI ridotta? Utenze Domestiche
Le riduzioni obbligatorie della TARI previste per Legge sono:
• compostaggio individuale del rifiuto organico
• compostaggio di comunità del rifiuto organico
Ciascun Comune stabilisce con il Regolamento quali altre riduzioni facoltative sono applicate.
Chi può pagare la TARI ridotta? Utenze Non Domestiche
Le riduzioni obbligatorie della TARI previste per Legge sono:
• parte della quota variabile proporzionale alla quantità di rifiuti che il produttore dimostri di avere mandato al recupero o al riciclo.
• compostaggio di comunità del rifiuto organico
Ciascun Comune stabilisce con il Regolamento quali altre riduzioni facoltative sono applicate.
Chi sono i destinatari della TARI?
Gli UTENTI.
I soggetti obbligati al pagamento della TARI sono gli utenti del servizio di raccolta rifiuti e di spazzamento delle strade.
Gli Utenti possono essere:
• Utenti e utenze DOMESTICHE
• Utenti e utenze NON DOMESTICHE
L’Utente è il soggetto che paga, ed è identificato dal codice fiscale se Utente Domestico o dalla Partita IVA se Utente Non Domestico.
L’utenza è l’immobile o l’area alla quale viene erogato il servizio; quindi un Utente può avere intestate più utenze.
Cosa trovo in “bolletta” o avviso di pagamento?
Vengono riportati:
Le tariffe
Le tariffe sono decise ogni anno dal Comune sulla base dei costi sostenuti due anni prima (quindi nel 2024 i contribuenti pagano i costi del 2022), per la raccolta dei rifiuti, il loro trattamento, lo spazzamento strade e la gestione dei rapporti con gli utenti.
La Tariffa si compone di due parti:
• Parte fissa (QF), che copre il costo di predisposizione del servizio: investimenti in automezzi, personale, contenitori…
• Parte variabile (QV), che copre il costo di erogazione del servizio che dipende da molte variabili, le più importanti delle quali sono: la quantità e i tipi di rifiuti prodotti e da raccogliere, i metodi di raccolta e l’ampiezza e la forma del territorio da servire (città/campagna, pianura/montagna…).
Come si calcola l’importo della TARI per le utenze domestiche?
Per le utenze domestiche l’importo da pagare si divide in due parti:
• la quota fissa proporzionale alla superficie calpestabile dell’immobile corretta con il numero di persone che vivono nell’immobile;
• la quota variabile proporzionale al numero di persone che vivono nell’immobile.
Nei Comuni dove si adottano metodi di raccolta con la misurazione elettronica puntuale del rifiuto prodotto da ciascuna utenza, la parte variabile della TARI è ulteriormente suddivisa in due parti:
• una quota variabile-base proporzionale al numero di persone che vivono nell’immobile e che rappresenta il costo del servizio minimo garantito;
• una quota variabile-extra proporzionale alla produzione di rifiuti che eccede la quantità prevista dal servizio minimo.
Ad esempio il servizio minimo per il rifiuto indifferenziato può prevedere 6 svuotamenti/anno di un bidone da 120 litri; se l’utente espone il bidone non più di 6 volte l’anno pagherà solo la quota variabile-base; se invece lo espone per più di 6 volte l’anno pagherà anche una quota variabile-extra per gli svuotamenti ulteriori rispetto ai 6 svuotamenti-base.
Come si calcola la TARI per le utenze non domestiche?
Per le utenze non domestiche l’importo da pagare si divide in due parti:
• la quota fissa proporzionale alla sola parte della superficie dell’immobile che può produrre rifiuti, corretta con un coefficiente statistico che, in base all’attività esercitata, riflette la maggiore o minore capacità di produzione di rifiuto (“Kc”);
• la quota variabile, anche questa proporzionale alla sola parte della superficie dell’immobile che può produrre rifiuti, corretta con un coefficiente statistico che, in base all’attività esercitata, riflette la maggiore o minore capacità di produzione di rifiuto (“Kd”).
Nei Comuni dove si adottano metodi di raccolta con la misurazione elettronica puntuale del rifiuto prodotto da ciascuna utenza, la parte variabile della TARI è ulteriormente suddivisa in due parti:
• una quota variabile-base proporzionale al numero di persone che vivono nell’immobile e che rappresenta il costo del servizio minimo garantito;
• una quota variabile-extra proporzionale alla produzione di rifiuti che eccede la quantità prevista dal servizio minimo.
Come pagare?
Per pagare è necessario usare il modello F24 allegato all’avviso di pagamento:
• presso qualsiasi banca, oppure
• allo sportello di Poste Italiane.
Perché riepilogo importo da pagare ed F24 non coincidono?
In F24 l’importo è arrotondato.